Quattro luoghi iconici di Nur-Sultan, altrettante “rose” e l’arte contemporanea di Luisa Valentini. Con questi elementi, l’Ambasciata d’Italia, in collaborazione con la Galleria di Arte Moderna di Torino, ha voluto celebrare la Giornata del Contemporaneo Italiano, dando vita ad una esperienza di “museo diffuso” nella capitale del Kazakistan.
Quattro opere di Luisa Valentini raffiguranti rose sono state collocate all’interno di altrettante istituzioni, dove resteranno in esposizione fino a marzo. La “Rosa Charme”, nel foyer del teatro Astana Opera, edificio disegnato e adornato dalle mani italiane di Paolo Desideri, oggi principale istituzione musicale del Paese. La “Rosa Lunaire”, sistemata nel Kazahstan Central Concert Hall, edificio anch’esso realizzato da un architetto italiano, Tancredi Nicoletti, nel quale si trova la principale sala da concerti dell’Asia centrale, con una capienza di oltre 3500 posti; la “Rosa Caprice”, ospitata nella splendida cornice del Museo Nazionale della Repubblica del Kazakhstan, autentico tempio della cultura kazaka; infine due opere, chiamate “soffioni”, rimarranno in esposizione per tutto l’inverno presso l’Ambasciata d’Italia.
L’iniziativa, oltre a celebrare la giornata del Contemporaneo Italiano, vuole essere un omaggio dell’Italia al Kazakistan per il trentennale della sua indipendenza, che ricorre il 16 dicembre. L’arte e la cultura come elementi identitari dei Paesi e canali privilegiati per lo sviluppo di relazioni solide e durature, radicate nel presente ma, al tempo stesso, orientate al futuro.
“Nel linguaggio dei fiori” – ha sottolineato l’Ambasciatore Marco Alberti presentando l’iniziativa ai media locali, “la rosa non indica solo amore, ma anche rispetto e ammirazione. Il fiore richiede cura e attenzione, gli stessi elementi necessari per far prosperare anche le relazioni fra due Paesi. Con questa iniziativa vogliamo offrire al Kazakistan un tributo per i 30 anni della sua indipendenza, e farlo mediante lo straordinario canale evocativo dell’arte contemporanea italiana”.
Luisa Valentini, a sua volta, si e’ dichiarata “entusiasta” dell’iniziativa, aggiungendo che “le rose sono frutto di una ricerca ventennale sulla bellezza e sulla pienezza della comunità, compatta ma versatile ed aperta nei suoi petali, mentre I soffioni esprimono un’ambita leggerezza anche nel compito di recare lontano semi di vita e di cultura”.